Il
white collar crime è un reato inafferrabile, eppure molto pericoloso
per la democrazia perchè corrompe il tessuto dei nostri rapporti
sociali, dell’economia e del lavoro. Per smontarne i meccanismi,
Pinotti e Tescaroli attraversano la storia più oscura del nostro Paese,
raccontandone le vicende e interogando la memoria dei protagonisti. In
questa intensa ricostruzione, le voci di grandi magistrati, tra cui
Caselli, Ingroia, Di Matteo, Petralia, Gratteri, si intrecciano alle
parole dei collaboratori di giustizia, da Buscetta a Brusca a Cancemi.
Alle riflessioni dell’economista Loretta Napoleoni fanno da
contrappunto il pensiero del banchiere Giovanni Bazoli, e del direttore
di “Foreign Policy” Moisés Naìm. Il quadro che ne emerge è inquietante:
è nella zona grigia il vero terreno della lotta per la legalità. 
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