16 gennaio 2009
CILENTO, E' ORA DI RIFLETTERE
La vicenda dell’A.s.l.
Sa 3 conferma l’opinione che mi sono fatto della politica cilentana nel corso
di questi anni: naviga a vista senza una
meta.
Inevitabilmente e, ahimè, improduttivamente, ogni discussione politica seria, al di là
dell’oggetto di essa, finisce per essere un momento di sterile contrapposizione
verbale sull’uomo e non sull’idea o l’azione.
Sarà forse dovuto
all’inesperienza politica, intesa come assenza di una scuola di formazione
politica, o a una precisa volontà della classe dirigente autoreferenziale, che
il Cilento, ad oggi, non ha una prospettiva politica. Il guardare oltre alle questioni
interne dei “partiti”, l’ambizione a
recitare un ruolo da protagonista, la volontà di differenziarsi dalla
malapolitica campana e in generale italiana. Tutti questi elementi dovrebbero
ispirare l’azione politica cilentana e, invece, apriamo gli occhi e vediamo
solo puerili divisioni campanilistiche, l’affermarsi dell’idea della politica
come interesse per fini personali, baronie, e malessere.
Si, il malessere che si respira nell’aria, l’insoddisfazione
per la mancanza di vitalità, il venir meno giorno dopo giorno della speranza di
un cambiamento possibile; questi sono sintomi di una crisi che è molto più complessa e più
pericolosa rispetto alle altre crisi, vere o presunte. Credo che la politica
non sappia dare le giuste risposte a questo malessere. Non perché non è in
grado (e lo dico per presunzione di non colpevolezza…), ma perché non ci prova.
Forse il problema non è l’assenza di risposte adeguate, ma l’incapacità di
porsi le domande. Ad esempio: cosa serve più ai cilentani, avere l’A.s.l. Sa 3
o avere un servizio sanitario di qualità?
La politica per me “europeo”
dovrebbe essere soprattutto paideia,
esempio, guida, non soltanto ricerca ossessiva del consenso. Gli americani
lentamente tendono ad europeizzarsi mentre noi lentamente ci avviciniamo alla
politica – marketing americana!!! Questioni di convenienza…
Quanto al cittadino,
dovrebbe mettersi in guardia dai c.d. effetti di assimilazione, che si
verificano ogniqualvolta egli percepisce le opinioni espresse nel messaggio
politico come più prossime alle sue di quanto non lo sono nella realtà. Ciò è
dovuto soprattutto allo scarso interesse del cittadino medio nei confronti
della res publica e,
all’inconsapevolezza del ruolo che invece può recitare nella società. E’ più facile delegare. Questione di
convenienza(?)…
Per quanto riguarda
invece una pessima tendenza che si sta affermando anche nel nostro Cilento,
ossia la legittimazione popolare come sanatoria di ogni male, ritengo che essa
non può e non deve essere un alibi per i politici inclini a portare avanti i loro interessi
personali a discapito dell’interesse generale.
Sull’acquisizione del
consenso si dovrebbe aprire una seria riflessione. Per quanto tempo ancora si potrà andare
avanti con la logica del do ut des?
Cari amici cilentani sono anni ormai che stiamo dando senza ottenere nulla,
anzi stiamo perdendo, non l’A.s.l, o qualche altro centro di potere, ma le risorse
umane, le migliori menti. Guardatevi intorno, siamo sempre di meno, una
decrescita demografica costante, comuni che in disprezzo del buon senso
difendono campanilisticamente il loro “diritto a morire” pur di non unirsi e
fare sistema. Parafrasando il titolo di un film e di un romanzo di successo “No country for old man”, tristemente mi vien da dire: “Cilento – No country for young man”.
Ritornando alla
paventata ipotesi di soppressione dell’A.s.l. Sa 3, sarebbe stato molto più
facile per me presentare la vicenda offrendo al lettore soltanto gli argomenti
a sostegno della posizione prevalente nel Cilento, ossia la ritorsione
politica, l’ingiustificata avidità salernitana.
Invece ho tentato di
porre all’attenzione del lettore entrambi i lati della vicenda: la ritorsione
politica e la cattiva gestione (a mio
avviso) non tanto economica ma politica dell’A.s.l Sa 3.
Discutiamo nel merito
della questione, proponiamo soluzioni possibili. Ve ne sarete resi conto tutti
della debolezza dei politici nel Cilento, sono in difficoltà e cercano aiuto e
consenso. Che vigliaccheria, quando le cose vanno apparentemente bene fanno a
meno di chiedere la partecipazione dei cittadini, quando invece non sono in
grado di risolvere i problemi tentano di usarci come pedine del loro
scacchiere.
Prossimamente
riporterò, se autorizzato, alcune riflessioni sull’A.s.l. Sa 3 che mi sono
state inviate.
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