11 gennaio 2008
I TUMORI IN CAMPANIA
In questi giorni di clamore mediatico riguardante
la crisi dei rifiuti in Campania, molti giornalisti che per lungo tempo hanno
ignorato le vicende campane, stanno affrontando il problema in modo alquanto
superficiale, dando molto rilievo all’aspetto più evidente di questa triste e
agghiacciante vicenda: i cumuli di spazzatura nelle strade. C’è un aspetto di
questa catastrofe però che non gode della stessa risonanza mediatica, anche se
per il tasso di pericolosità dovrebbe richiamare l’attenzione non solo della
stampa, ma al tempo stesso di tutte le istituzioni, nazionali e locali: i rifiuti
tossici speciali interrati in discariche abusive e non. A seguito dello studio
dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità che ha visto la partecipazione dell’Istituto
superiore della sanità, Arpa Campania, Osservatorio epidemiologico regionale e
registro campano delle malformazioni congenite, si è avuta la certificazione da
parte dei suddetti organismi, di un’opinione diffusissima nella popolazione
campana, riguardante il vertiginoso aumento dei tumori. Riporto di seguito le
mappe riguardanti le statistiche sui tumori nelle diverse zone della Campania,
entrambe tratte dallo studio sulla mortalità in Campania negli anni 1982-2001
reperibile sul sito della Regione Campania. Distribuzione degli SMR in Campania negli anni
1998-2001 per alcune cause di morte secondo il distretto di residenza – UOMINI
 
Distribuzione degli SMR in Campania negli anni
1998-2001 per alcune cause di morte secondo il distretto di residenza – DONNE  


Tratto dalla Studio sulla Mortalità in
Campania negli anni 1982 - 2001
• mortalità per tumori: Nel periodo 1998-2001 il numero medio
annuale di decessi per malattie neoplastiche in regione Campania è pari a
11.975 di cui 11.530 morti dovute a tumori maligni (6.926 negli uomini, 4.604
nelle donne). L’analisi dell’andamento nel ventennio 1982-2001 dei tassi
standardizzati per età evidenzia (vedi Figura 1) un andamento simile della
mortalità per tumore maligno nei due sessi: il trend è nettamente crescente fino
ai primi anni ‘90, poi comincia a flettere con un decremento più vistoso nelle
donne per cui, alla fine del ventennio considerato, il tasso standardizzato
raggiunge il valore di 125,5, molto prossimo a quello del quadriennio 1982-1985
da cui è iniziata l’osservazione. Nei maschi, invece, la flessione è minore ed
il valore osservato nell’ultimo quadriennio è comunque più alto di quello
iniziale. L’osservazione dei grafici della Tabella 4 dimostra che la mortalità
per neoplasie maligne nella provincia di Napoli, in cui si registrano i valori
più elevati, ha un andamento, in ambo i sessi, molto simile a quello regionale;
la provincia di Caserta supera i dati regionali dall’inizio del ‘90, con trend
in diminuzione solo nell’ultimo quadriennio;
Avellino ha trend in netta diminuzione nel sesso femminile. Osservando la Figura 2 ed analizzando in
Tabella 4 il rapporto standardizzato di mortalità per patologia neoplastica nel
quadriennio 1998-2001, verifichiamo anche che i valori di SMR più bassi si
riscontrano nella provincia di Avellino (80,4 negli uomini; 77,1 nelle donne)
ed in particolare nell’ASL di Avellino1 (76,2 negli uomini; 74,5 nelle donne).
Tuttavia anche l’Asl di Salerno3 presenta bassi valori di SMR (76,2 negli
uomini; 78,5 nelle donne). Il distretto sanitario 105-Buccino ha in assoluto
ed in entrambi i sessi il valore di SMR più basso con limiti fiduciali
statisticamente significativi. Il rischio più alto si riscontra, invece,
nella provincia di Napoli e nelle ASL Napoli1 per le donne (118) e Napoli3 per
gli uomini (123,7). Proprio alla
Napoli3 appartiene il distretto 67-Afragola con il valore di SMR più alto in
assoluto del sesso maschile (142), mentre per il sesso femminile il rapporto
standardizzato più alto (124,8) si registra nel distretto 84-Torre Annunziata
dell’ASL Napoli5. Dalla
Tabella 3 e dalla Figura 1, ricaviamo quali localizzazioni dei tumori maligni
sono più frequentemente causa di morte, quale è l’andamento temporale di queste
patologie e quali sono le aree geografiche più a rischio. Negli uomini è il
tumore maligno del polmone a causare più morti (2.227 l’anno, 32,1% della mortalità
tumorale) e a presentare alto tasso di anni potenziali di vita persi (6,5); il
trend diminuisce dagli anni ‘90, i tassi standardizzati diretti più alti
dell’ultimo quadriennio sono registrati nelle province di Napoli (94,5) e di
Caserta (84,8), i valori di SMR più critici appartengono all’ASL Napoli3
(128,9) ed al distretto 67-Afragola che ad essa appartiene (165,4). Seconda
causa di mortalità neoplastica nei maschi è il tumore del fegato con 690
decessi annui (10%) e tasso di YPLL pari a 2; il trend regionale di questa
neoplasia è piuttosto stabile dagli anni ‘90 ed il valore del tasso
standardizzato raggiunto negli anni 1998-2001 è 25,2. Negli stessi anni, a
Napoli e provincia il tasso è 31,2; l’ASL con il rapporto standardizzato più
alto (191,1) è la Napoli3
dove ci sono i distretti con SMR maggiore (253,6 nel distretto 68-Caivano e
234,4 nel distretto 65-Arzano). Anche il tumore maligno della prostata e
quello della vescica causano un numero considerevole di morti tra gli uomini
campani (con una media annuale di decessi pari a 504 per la prostata e 427 per
la vescica) ma il tasso di YPLL è basso (rispettivamente 0,4 e 0,7) perché queste
neoplasie sono appannaggio di età più avanzate.
In particolare, poi, il trend del tumore della prostata, positivo fino al
1994-1997, presenta una flessione nell’ultimo quadriennio. Nel caso del tumore
della vescica, la provincia di Napoli e le ASL Napoli1 e Napoli2 presentano,
nel periodo 1998-2001, tassi standardizzati superiori alla media regionale:
rispettivamente 18, 19,9 e 19,5 contro un tasso
regionale di 15,5. E’, infine, necessario considerare i tumori del canale
digerente più responsabili di morte. Il
tumore dello stomaco è causa di un numero medio annuale di decessi pari a 432
(6,2%), ha un tasso di YPLL di 1,3, per cui determina morti in età non elevata,
presenta trend regionale e provinciale negativo. Caserta ha i valori di tasso
standardizzato costantemente superiori a quelli regionali, netto è il decremento
per la provincia di Benevento (da 23,6 a 13,7, -42%) che all’inizio del ventennio
presentava il tasso più alto. I valori di SMR più notevoli si riscontrano nelle
ASL di Caserta1 e Caserta2 (138,2 e 132,6) e nel distretto 35-Gricignano di
Aversa (211,9). Le neoplasie maligne del colon, del retto e del canale
intestinale non specificato sono responsabili rispettivamente di 358, 173 e 147
casi, per un totale di 678 morti. Il tumore del colon, in particolare, presenta
un trend positivo in ogni provincia e specialmente a Benevento dove si
osservano, nell’ultimo quadriennio, i tassi più alti (14,4), superiori ai
regionali (13,1). Il rapporto standardizzato statisticamente significativo più
alto è nella Napoli1 (127,4), quello distrettuale più vistoso si osserva nel
distretto 55- Bacoli (179,2). Il trend del tumore del retto è, invece,
stabile dal 1982. Per i tumori del canale intestinale va osservato
che essi sono generalmente localizzazioni maldefinite del tumore del colon. Nelle
donne il tumore che è maggiormente responsabile di decessi e di perdita di anni
potenziali di vita è quello della mammella, con 790 morti (17,2% dei tumori
maligni nelle femmine) e 3,1 di YPLL. Il trend regionale di questa malattia è
in calo dal 1990, la mortalità provinciale più alta si registra a Napoli, anche
se nell’ultimo quadriennio lo scostamento dal valore regionale si attenua; le
province di Caserta e di Benevento, in controtendenza col dato regionale,
presentano andamento in ascesa dagli anni ‘90. Nella provincia di Napoli e
nell’ASL Napoli1 c’è il rischio più alto (SMR pari a 110,2 e 124,5); il
valore distrettuale
di SMR significativo più alto si riscontra nel distretto 86-Pompei (161,8). Le altre neoplasie che nel sesso femminile
meritano particolare attenzione sono il tumore del fegato (405 morti, 8,8%), quello
del polmone (392 morti, 8,5%), del colon (339 morti, 7,4%) e dell’utero (245
morti, 5,3%). Il tumore del fegato, con tasso standardizzato del YPLL di 0,7,
presenta un trend regionale in calo dal 1990; la mortalità provinciale più alta
per tutto il periodo è quella di Napoli (125,8) e nell’ASL Napoli3 si riscontra
il valore più alto di SMR (147,1). Il distretto a più alto rischio per il
valore del rapporto standardizzato (239,1) appartiene alla Napoli4 ed è il
74-Roccarainola. Di grande interesse è l’andamento del tumore del polmone
nel sesso femminile: questa neoplasia, che con 392 morti determina l’8,5% della
mortalità tumorale nelle donne, in un’età non troppo avanzata (tasso di YPLL
1,1), ha trend regionale nettamente positivo (l’incremento nel periodo
considerato è stato del 42%) che è ancora più considerevole nella provincia di
Napoli (+52,7%). Solo Caserta ed Avellino, con le rispettive province, manifestano
tendenza al calo dagli anni ‘90. Gli SMR più alti si osservano nella ASL Napoli1
(161,9) e nei distretti 72- Casalnuovo (199,6) e 55-Bacoli (199,1). Il
tumore del colon, anche nel sesso femminile, ha in Campania andamento in
crescita, e questo trend è presentato da tutte le province, con valori del
tasso standardizzato nell’ultimo quadriennio più alti della media regionale per
le province di Benevento, Napoli e, soprattutto, di Caserta. I valori di SMR
più elevati e statisticamente significativi si riscontrano nell’ASL Napoli1
(128,4), nell’ASL Caserta1 (121,2) e nel distretto sanitario 25 che
corrisponde alla città di Caserta (143,6). Per quanto riguarda i tumori
dell’utero, si può evidenziarne il trend in decremento in tutte le province e
sottolineare che i valori di SMR più alti di 100 non hanno significatività
statistica, tranne che per i distretti 33 di Marcianise (178,7) e 90 di
Gragnano (187,2).
SMR esprime il rapporto tra il
numero di morti osservato in una popolazione ed il numero di morti atteso nella
stessa popolazione se su questa agissero gli stessi tassi di mortalità
specifici per alcune variabili di confondimento (vedi tasso standardizzato) che
agiscono su di una popolazione assunta come riferimento. In questo lavoro l’SMR è
stato calcolato standardizzando per età, utilizzando i tassi di mortalità
specifici per sesso ed età della Campania. L’SMR esprime, in percentuale,
l’eccesso o il difetto di mortalità, esistente tra l’ASL/distretto in oggetto e
la Regione al
netto delle influenze esercitate dalla diversa composizione per età delle due
popolazioni.
Per i riferimenti alle tabelle e alle figure
consultare lo studio sulla mortalità in Campania negli anni 1982 – 2001 su: http://resources.regione.campania.it/slide/files/Assessori/sanita/OER/file_3663_GNR.pdf
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