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Parteattiva by Antonio Bruno is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
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DAI UN'OCCHIATA A...:
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Antonio Bruno

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" GLI UOMINI PASSANO, LE IDEE RESTANO. RESTANO LE LORO TENSIONI MORALI E CONTINUERANNO A CAMMINARE SULLE GAMBE DI ALTRI UOMINI"
"Basta ai giovani contestatori staccarsi dalla cultura, ed eccoli optare per l’azione e l’utilitarismo, rassegnarsi alla situazione in cui il sistema si ingegna ad integrarli. Questa è la radice del problema: usano contro il neocapitalismo armi che in realtà portano il suo marchio di fabbrica, e sono quindi destinate soltanto a rafforzare il suo dominio. Essi credono di spezzare il cerchio, e invece non fanno altro che rinsaldarlo."- Pier Paolo Pasolini
Libri Consigliati
Il Crepuscolo degli idoli di F. Nietzsche
L'unico e la sua proprietà di M. Stirner
Cose di Cosa nostra di Giovanni Falcone e M. Padovani
Poteri forti di Ferruccio Pinotti
La Israel lobby e la politica estera americana di J.J. Mearsheimer e Stephen M. Walt
L'Anticristo di F. Nietzsche
Fratelli d'Italia di Ferruccio Pinotti
Roghi Fatui di Adriano Petta
Le vie infinite dei rifiuti di Alessandro Iacuelli
1984 di George Orwell
Una teoria della Giustizia di John Rawls
"Combattere e vincere 100 battaglie non è prova di suprema eccellenza, la suprema bravura consiste nel piegare la resistenza del nemico senza combattere" -Sun Tsu-

 
 
 



"In Sicilia, per quanto uno sia intelligente e lavoratore, non è detto che faccia carriera, non è detto neppure che ce la faccia a vivere. La Sicilia ha fatto del clientelismo una regola di vita. Difficile in questo quadro, far emergere pure e semplici capacità professionali. Quel che conta è l'amico o la conoscenza per ottenere una spintarella. E' la mafia, che esprime sempre l'esasperazione dei valori siciliani, finisce per fare apparire come un favore quello che è il diritto di ogni cittadino". -Tratto da Cose di Cosa nostra di Giovanni Falcone e Marcelle Padovani-
"Non vi è dubbio che la televisione sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. Il giornale fascista e le scritte su cascinali di slogans mussoliniani fanno ridere. Il fascismo, voglio ripeterlo,non è stato sostanzialmente in grado nemmeno di scalfire l'anima del popolo italiano: il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e d'informazione, non solo l'ha scalfita, ma l'ha lacerata, violata, bruttata per sempre".- Pier Paolo Pasolini
PARCO NAZIONALE DEL CILENTO E VALLO DI DIANO
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23 marzo 2011
VISITA "la CORRENTE"

E’ un blog d’informazione e confronto.
Un osservatorio plurale per raccontare la complessità dell’Italia.
• Non cerchiamo salvatori della Patria da
idolatrare e non abbiamo intenzione di arruolarci in nessun esercito.
L’Italia è il Paese dei comuni, dei particolarismi e delle differenze;
pensarli come valori è l’essenziale premessa ad un’Unità sostanziale. La
Corrente nasce come contenitore di differenze.
• La Corrente cerca contributi utili
alla discussione. E’ indifferente l’età, non ti chiediamo che cosa fai
nella vita, si entra senza tessera. Raccontaci la tua Italia.
• Crediamo che le soluzioni che ci
vengono offerte dalla Politica siano una parte del problema. La Politica
ha smarrito il suo ruolo all’interno della società, e sappiamo quanto
sia fallimentare una democrazia in cui sia assente uno degli attributi
del cittadino: i doveri. La Corrente persegue l’idea che la
partecipazione attiva del cittadino sia un dovere.
• E’ necessario uscire dalla cultura
dell’emergenza per rilanciare la necessaria programmazione e
pianificazione degli interventi atti a risolvere i problemi del Paese.
Siamo stanchi di difendere linee politiche confuse e fatte unicamente al
fine di far sopravvivere l’attuale ceto politico. Tra l’omologazione al
pensiero dominante e l’autonomia abbiamo scelto quest’ultima.
• L’Italia è già Europa, l’Europa è già Italia.
• Siete liberi di professare la propria
fede. La Corrente è un luogo per credenti e non credenti che si
riconoscono nella laicità delle Istituzioni Pubbliche. Qui non esistono
maggioranze o minoranze, ma persone.
Ti affascina l’idea?
Invia i tuoi contributi a redazione@lacorrente.com
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15 ottobre 2009
Idee Giovani per Bersani - Il mio intervento
Assemblea pubblica della rete Idee Giovani per Bersani con ENZO
AMENDOLA (candidato segreteria regionale PD Campania per la mozione
Bersani) e l'On. LIVIA TURCO.
Il mio intervento:
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12 aprile 2009
UN'IDEA RIFORMISTA PER LO SVILUPPO DEL CILENTO
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16 gennaio 2009
CILENTO, E' ORA DI RIFLETTERE
La vicenda dell’A.s.l.
Sa 3 conferma l’opinione che mi sono fatto della politica cilentana nel corso
di questi anni: naviga a vista senza una
meta.
Inevitabilmente e, ahimè, improduttivamente, ogni discussione politica seria, al di là
dell’oggetto di essa, finisce per essere un momento di sterile contrapposizione
verbale sull’uomo e non sull’idea o l’azione.
Sarà forse dovuto
all’inesperienza politica, intesa come assenza di una scuola di formazione
politica, o a una precisa volontà della classe dirigente autoreferenziale, che
il Cilento, ad oggi, non ha una prospettiva politica. Il guardare oltre alle questioni
interne dei “partiti”, l’ambizione a
recitare un ruolo da protagonista, la volontà di differenziarsi dalla
malapolitica campana e in generale italiana. Tutti questi elementi dovrebbero
ispirare l’azione politica cilentana e, invece, apriamo gli occhi e vediamo
solo puerili divisioni campanilistiche, l’affermarsi dell’idea della politica
come interesse per fini personali, baronie, e malessere.
Si, il malessere che si respira nell’aria, l’insoddisfazione
per la mancanza di vitalità, il venir meno giorno dopo giorno della speranza di
un cambiamento possibile; questi sono sintomi di una crisi che è molto più complessa e più
pericolosa rispetto alle altre crisi, vere o presunte. Credo che la politica
non sappia dare le giuste risposte a questo malessere. Non perché non è in
grado (e lo dico per presunzione di non colpevolezza…), ma perché non ci prova.
Forse il problema non è l’assenza di risposte adeguate, ma l’incapacità di
porsi le domande. Ad esempio: cosa serve più ai cilentani, avere l’A.s.l. Sa 3
o avere un servizio sanitario di qualità?
La politica per me “europeo”
dovrebbe essere soprattutto paideia,
esempio, guida, non soltanto ricerca ossessiva del consenso. Gli americani
lentamente tendono ad europeizzarsi mentre noi lentamente ci avviciniamo alla
politica – marketing americana!!! Questioni di convenienza…
Quanto al cittadino,
dovrebbe mettersi in guardia dai c.d. effetti di assimilazione, che si
verificano ogniqualvolta egli percepisce le opinioni espresse nel messaggio
politico come più prossime alle sue di quanto non lo sono nella realtà. Ciò è
dovuto soprattutto allo scarso interesse del cittadino medio nei confronti
della res publica e,
all’inconsapevolezza del ruolo che invece può recitare nella società. E’ più facile delegare. Questione di
convenienza(?)…
Per quanto riguarda
invece una pessima tendenza che si sta affermando anche nel nostro Cilento,
ossia la legittimazione popolare come sanatoria di ogni male, ritengo che essa
non può e non deve essere un alibi per i politici inclini a portare avanti i loro interessi
personali a discapito dell’interesse generale.
Sull’acquisizione del
consenso si dovrebbe aprire una seria riflessione. Per quanto tempo ancora si potrà andare
avanti con la logica del do ut des?
Cari amici cilentani sono anni ormai che stiamo dando senza ottenere nulla,
anzi stiamo perdendo, non l’A.s.l, o qualche altro centro di potere, ma le risorse
umane, le migliori menti. Guardatevi intorno, siamo sempre di meno, una
decrescita demografica costante, comuni che in disprezzo del buon senso
difendono campanilisticamente il loro “diritto a morire” pur di non unirsi e
fare sistema. Parafrasando il titolo di un film e di un romanzo di successo “No country for old man”, tristemente mi vien da dire: “Cilento – No country for young man”.
Ritornando alla
paventata ipotesi di soppressione dell’A.s.l. Sa 3, sarebbe stato molto più
facile per me presentare la vicenda offrendo al lettore soltanto gli argomenti
a sostegno della posizione prevalente nel Cilento, ossia la ritorsione
politica, l’ingiustificata avidità salernitana.
Invece ho tentato di
porre all’attenzione del lettore entrambi i lati della vicenda: la ritorsione
politica e la cattiva gestione (a mio
avviso) non tanto economica ma politica dell’A.s.l Sa 3.
Discutiamo nel merito
della questione, proponiamo soluzioni possibili. Ve ne sarete resi conto tutti
della debolezza dei politici nel Cilento, sono in difficoltà e cercano aiuto e
consenso. Che vigliaccheria, quando le cose vanno apparentemente bene fanno a
meno di chiedere la partecipazione dei cittadini, quando invece non sono in
grado di risolvere i problemi tentano di usarci come pedine del loro
scacchiere.
Prossimamente
riporterò, se autorizzato, alcune riflessioni sull’A.s.l. Sa 3 che mi sono
state inviate.
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6 gennaio 2009
ASL SA 3: AI "PAZIENTI" L'ULTIMA PAROLA
Riporto di seguito i video dell’Assemblea Cittadina che si è tenuta a Vallo della Lucania il 3 gennaio 2009 dal tema: “Salviamo la sanità e l’autonomia del Cilento e Vallo di Diano”. Come molti di voi già sapranno la Regione Campania ha varato il piano di rientro dal disavanzo sanitario al fine di evitare il commissariamento della sanità campana da parte del Governo. Essendo una semplice presentazione mi limiterò a cartografare cursoriamente la questione. Il piano prevede una razionalizzazione della spesa che si traduce in tagli di posti letto e in una (probabile) diminuzione delle A.S.L. presenti sul territorio regionale; la provincia di Salerno sembrerebbe ricevere il peggior trattamento tenuto conto che la diminuzione dovrebbe colpire due delle tre A.s.l. che gravitano nella provincia salernitana. Come dire, la coperta è troppo corta, da una parte bisogna tagliare. Volendo sorvolare sul fatto che soltanto la minaccia del commissariamento ha condotto la giunta campana a intaccare selettivamente i serbatoi elettorali dei vari dominus della regione e a porre un freno allo sperpero di denaro pubblico, la scelta di assegnare una sola A.S.L per provincia ha risvegliato nei cittadini campani, o meglio a una parte di essi, quell’interesse al servizio sanitario che per molti anni è stato latitante. Ma come stanno realmente le cose in merito all’A.s.l. Sa 3? Il think tank cilentano lamenta una grave perdita per il territorio, non si fida della gestione salernitana, teme una penalizzazione del territorio meno influente politicamente (il Cilento) a vantaggio di Salerno e hinterland. Soltanto qualche timido accenno all’utente, ossia al cittadino. Mistero. Le cariche dirigenziali in questa tormentata vicenda sembrano contare più della qualità del servizio reso ai cittadini. Spaventa l’ipotesi dell’A.s.l. unica, ma si tace sulla gestione clientelare della sanità posta in essere in questi anni. Un silenzio in realtà assordante, tant’è che lo scrivente legge nella nuova posizione del consiglio regionale e, di conseguenza, del Pd campano la volontà politica di ridefinire ruoli e posizioni. Nessuna censura sulla malasanità, oggi in Campania è in atto una faida politica e, more solito, a pagare saremo noi cittadini. Dunque, una faida interessa l’area del Partito Democratico, partito che oggi gestisce l’A.s.l Sa 3, partito rappresentato in questo territorio dal vice-presidente della giunta regionale Antonio Valiante. Un nuovo martire per il Cilento? O, piuttosto, l’incapacità cronica dei cilentani a leggere una realtà ben più complessa? Ai “Pazienti” l’ultima parola...
I VIDEO DELL'ASSEMBLEA CITTADINA
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3 ottobre 2007
TURBOLENZE ITALIANE
La
società italiana è scossa da un’ondata di scetticismo nei confronti di chi
esercita il potere di governo sulla comunità, sia esso di destra o di sinistra.
Eppure ci sono politici e finti giornalisti che inverosimilmente marginalizzano
questo fenomeno bollandolo come antipolitica. In un Italia partitocratrica
l’uno o l’altro schieramento sono complementari per la sopravvivenza di un
sistema politico che tende ad escludere e non ad includere. Prodi sostiene che
la politica è lo specchio della società…Forse dimentica o ignora che la
politica ha il compito di guidare la società; infatti questa politica ci sta
portando in un baratro dal quale sarà difficile risalire. La decadenza etica
della classe dirigente del nostro paese, sempre più spesso preoccupata di
autoconservare il proprio potere, piuttosto che di affrontare i problemi che
affliggono il bel Paese ( il paese del sole che non sviluppa fonti di energia
alternative come il fotovoltaico!!!), inevitabilmente influisce sull’agire del
cittadino. Se una norma, sia essa giuridica o etica, non viene rispettata dal
vertice della piramide organizzativa dello stato, ossia da chi dovrebbe dare
l’esempio, per una sorta di effetto domino essa sarà percepita in maniera distorta dal popolo. In un certo
senso il non rispetto delle norme da parte di chi ci governa, “autorizza” il
cittadino a compiere tante piccole infrazioni. L’informazione dovrebbe avere un
ruolo decisivo nel rendere conoscibili misfatti ed inganni politici, ma cinicamente
anch’essa tende a preservarsi e a non alterare il quadro dei poteri
consolidatosi nel tempo. Chi crede in un rinnovamento interno della politica
non fa altro che alimentare l’oscurantismo persistente che ci attanaglia e che
ci condannerà ad un futuro di malessere sociale e di malaffare istituzionale. Serve un impulso esterno, pulito ed
eticamente corretto, per azzerare questo polipo dai mille tentacoli chiamato
politica. Che sia Grillo o qualcun altro non importa; è indispensabile una
rivoluzione culturale, sociale ed etica affinché il vuoto non venga colmato da
soggetti già contaminati da questo sistema.
“Non ho paura della cattiveria dei
malvagi, ma del silenzio degli onesti”- Martin
Luther King
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26 settembre 2007
MAFIA DI STATO
A 27 anni
dall’introduzione del 416 - bis nessuno più
(teorie dellutriane del “Mafia way of life” a parte) si sognerebbe di
negare l’esistenza del fenomeno mafioso, come un tempo accadeva.Una piaga
intollerabile che soffoca lo sviluppo sociale ed economico di metà del nostro
territorio,e falsa in partenza l’economia nazionale e globale.Un esecutivo di
un Paese che si suol definire civile e democratico non dovrebbe avere
esitazione nell’ inserire la lotta generalizzata alla criminalità organizzata
tra i primi e fondamentali punti della propria agenda di governo. In un Paese
veramente civile probabilmente si proclamerebbe lo stato d’emergenza. Eppure in
Italia da decenni si susseguono Governi che tacitamente inducono a convivere
con il fenomeno mafioso, come se esso non esistesse o come se non fosse un
problema della politica ma di esclusivo appannaggio della Magistratura e delle
forze dell’ordine. La volubilità dell’opinione pubblica, assuefatta agli strali
anestetici dell’informazione di regime, fa il resto. La Mafia non è un problema di
mero ordine pubblico, questo lo sanno anche i gatti, ma i nostri politici non si
sforzano di presentare il problema in termini diversi,in quelle rare occasioni
in cui se ne discute, e cioè quando qualcuno spara e ci scappa il morto. Si
parla continuamente di economia, di tasse, di occupazione, etc., ma mai un
cenno al fatto che metà del territorio nazionale è in mano alle mafie, che metà
della nostra economia è in nero, che al sud è praticamente impossibile svolgere
attività d’impresa e che le organizzazioni criminali “fatturano” ogni anno una
somma su per giù corrispondente a quattro volte la finanziaria 2007. Ai nostri
politici tutto questo sembra non interessare. C’è chi considera prioritario
riformare le pensioni, chi approvare i Dico, chi modificare la legge 30, la
lotta alla mafia sembra quasi un problema secondario, non impellente. Per i
magistrati in terra di Mafia fare il proprio dovere è diventato quasi impossibile. Confindustria promette
l’espulsione agli imprenditori che pagano il pizzo. Ma cosa fa lo Stato per
proteggere le vittime del racket? Pino Masciari, uno dei pochi imprenditori ad
aver denunciato il sistema, vive da 10 anni come un desaparecido insieme alla
sua famiglia e gli è stata persino sottratta la scorta. Tant’è che trova
addirittura difficoltà a testimoniare nei processi. Il senatore a vita Emilio
Colombo tramite la scorta alimentava un traffico di cocaina. Lui si che ne
aveva davvero bisogno… Chi può avere il coraggio di denunciare sapendo di non
poter contare sul sostegno delle istituzioni?Per quanto tempo ancora
tollereremo che i Dell’Utri, i Cuffaro, gli Andreotti siedano comodamente sulle
loro poltrone? E’ pur vero, mala tempora
currunt,e il degrado morale di questa classe dirigente induce a
chiedersi se davvero sia possibile
cadere più in basso di così. Ma dopo 5 anni di Forza Mafia al Governo era
lecito aspettarsi qualcosa di più che la nomina a Ministro della Giustizia di un
testimone di nozze di uno stretto
collaboratore di Provenzano e di due pregiudicati per reati contro lo Stato e la P.A. nella commissione
antimafia. Del resto il fantomatico programma di Governo dell’Unione parla
della lotta al crimine organizzato come “priorità assoluta”e tra le tante cose
si propone di :” recidere il patto scellerato criminalità organizzata - politica
- impresa, perseguendo senza esitazioni contiguità e collusioni con il sistema
mafioso”. Invito a punzecchiare con decisione nelle sedi opportune i despoti di
casa nostra per chiedere il rispetto del programma di Governo nel punto “Lotta al crimine organizzato”. E’
giunto il momento di smetterla di chinare il capo, di chiudere gli occhi di
fronte all’ingiustizia e al malaffare e di rapportarci con deferenza a questi
politicanti di basso profilo.Chiedere una politica senza compromessi con il
malaffare non è chiedere la luna. O forse non lo sarebbe se non fossimo in
Italia…
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20 settembre 2007
L'ANTICAMERA DELLA CRISI...
Se
un medico dovesse fare una diagnosi al centro-sinistra italiano, sicuramente
direbbe che il paziente è affetto da schizofrenia. Si vota un programma
elettorale di oltre 200 pagine, e chi cerca di farlo rispettare viene additato
come irresponsabile. Si vincono le elezioni cavalcando l’antiberlusconismo, ma
le leggi vergogna sono ancora lì. Addirittura in sede europea il governo Prodi
ha difeso la legge Gasparri…in nome dell’italianità e della mala-politica!!!
Ricordate la legge ex-Cirielli? Poca roba in confronto dell’indulto!!! La
mancanza di decisionismo nell’ambito della coalizione, come gia sottolineato in
precedenti post, autoironicamente definitasi Unione, si sta manifestando giorno
dopo giorno in modo crescente, direi preoccupante. Temo un “si salvi chi può”
all’orizzonte. Oggi al senato è andata in onda l’ennesima prova di forza del
Governo: si vota la mozione dell’Unione sulla Rai, la maggioranza non c’è,
semmai c’è stata!!! Come al solito i problemi di tenuta della maggioranza
vengono dal centro. Se non ci sono i numeri per affrontare la questione Rai,
immaginate quando il parlamento dovrà votare la finanziaria o la riforma del
welfare!! Vabbè tanto ci siamo abituati ai suicidi dell’Unione: Mastella non
vota il programma dell’Unione nella parte in cui si affrontano i Pacs. Cosa fa
il Governo, ben sapendo che i senatori dell’Udeur sono decisivi? Propone i
Dico. Risultato? Cade il governo!!! Forse manipolare e controllare
l’informazione in una società poco educata alla verità, è più importante di
amministrare e governare la res publica.
Ecco perché tutti i partiti vogliono un consigliere nel Cda Rai. Il direttore
del Tg2 ipotizza scenari drammatici a causa delle dichiarazioni di Beppe
Grillo…sarà forse perché sente puzza di bruciato, e da fedele servo del potere
scende in campo in prima persona per difendere il sistema che gli ha permesso
di occupare quel posto. Se osservate il linguaggio di questa politica
vergognosa, vi renderete conto che ciclicamente il discorso verte su termini
scelti ad hoc per distogliere l’attenzione dai veri problemi: riformisti,
radicali, anticlericali, teo-dem, teo-con, liberali-democratici etc. Ora è il
momento dell’antipolitica. La soluzione?
Il Partito Democratico, il neo(?)-centrismo…Berlusconi!!! 
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15 settembre 2007
PAROLE, PAROLE, PAROLE...
Come
al solito in Campania il processo di rinnovamento della politica è destinato al
fallimento. Finzione è il termine adatto per definire ciò che gli illustri
politici campani chiamano nuova stagione della politica. Se il segretario
nazionale del Partito Democratico spettava ai Ds in virtù del 17.5 % dei voti
su base nazionale, inevitabilmente, e ahimè tristemente, il segretario
regionale del PD campano doveva essere, e sarà, un esponente della Margherita,
primo partito della giunta regionale con
il 15.92 % dei voti. Il clientelismo paga in termini elettorali, e questo lo
sanno bene i cittadini campani, che dovrebbero avere una sanità eccellente in rapporto a quanto
spende la regione, dovrebbero avere una regione con uno sviluppo economico
notevole dato l’immane quantitativo di denaro affluito nelle casse (solo?)
regionali dall’ Unione Europea (POR e tutti gli altri acronimi che servono a
non far capire di cosa si tratta!!!), e invece? In questo ultimo anno era stata
prospettata una politica nuova, capace di eliminare ogni tipo di connivenza con
la criminalità organizzata, di risolvere l’emergenza dei rifiuti urbani e
tossici, di ridurre al minimo strutturale il virus del clientelismo, di
innovare, di creare sviluppo e occupazione. E invece qual’è il risultato di tutte
queste parole al vento? Chi gestiva e
gestisce a proprio piacimento la politica campana, continuerà a gestirla anche
dopo il 14 ottobre, attraverso pedine che non conoscono cosa sia l’autonomia,
la progettualità e il merito. Il PD sarà il frutto della partecipazione dei
cittadini alla politica, dicevano…Partecipazione non significa legittimare
scelte prese da chi non vuole la partecipazione!!
Beh…non
tutto è perduto, abbiamo pur sempre il PASER di ferragosto, il Columbus Day, le
consulenze, 1 tonnellata di rifiuti tossici per ogni abitante della regione
campania, il sole, la pizza e il mandolino!!!
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2 settembre 2007
REALTA' VIRTUALE
Giorni
di passione e di nostalgia del passato per la politica italiana. Un passato di
trame oscure e di debito pubblico. La politica ormai vive di proclami e
minacce, di finte ritorsioni e di momentanee riconciliazioni. In democrazia il
politico deve render conto del suo operato al cittadino. In Italia no, l’autoreferenzialità è l’unico criterio di
rendicontazione conosciuto dai politici. Il club di Montecitorio non ammette la
partecipazione del popolo; essa è severamente vietata dall’art. 1 dello statuto
della casta: “Mai permettere al cittadino
di esercitare appieno i suoi diritti politici”. Rinnovamento e nuove
alleanze, manifestazioni e governo, circoli e P2, neocentrismo e
anticlericalismo. Tutti temi che stanno molto a cuore ai nostri carissimi
politici, stanchi di un’informazione pressante ed incalzante, che non riesce a
cogliere i frutti di una classe dirigente usurata e sottopagata, e troppo spesso
fustigata e messa al bando per qualche misera clientela, o per qualche inutile
ed insignificante privilegio.
Non
c’è nulla da dolersi quando la politica è innovatrice e portatrice di idee come
è in Italia. Che male c’è nell’avere la classe dirigente più vecchia d’Europa?
Non è colpa dei politici se lo statuto del club prevede come requisito per
l’adesione un’età che possa assicurare la continuazione della specie homo latro. Preservare il club da
giovani intraprendenti e ancora idealisti è un imperativo categorico. Per questo motivo chi ancora crede in
principi come l’uguaglianza e la legalità è pregato di non interferire con il
lavoro del club, pena l’allontanamento coattivo
dell’aula del sacro parlamento. C’è un’informazione deviata che pur di
speculare sui politici fa credere che un ottimo stipendio da precario non
permette di progettare il futuro. Che blasfemia!!! E’ con 15000 euro che non si
riesce ad arrivare a fine mese, non con 1000 euro. Tutta questa malvagità sarà
sicuramente il frutto di un complotto organizzato da Al Qaeda!!! Ne sono certi
i politici, per questo armano, a colpi di esenzioni, il condottiero Ratzinger…

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23 agosto 2007
LA POLITICA SI RINNOVA...
L’estate
torrida paventata dai nostradamus del meteo si è fortunatamente rivelata una
boutade giornalistica. Piuttosto l’Italia è in fiamme, ma per questo non c’è
bisogno di nessun frate indovino. Un po’ come dichiarare che la politica
italiana è attesa da un autunno rovente, facile no? I
tribuni del popolo non hanno perso tempo, dissotterrando il classico clichè degli
affabulatori dal fiato corto: rinnovamento. Il
rubicondo signore dell’estasi non esiterebbe ad esclamare: perbacco! I
nostri affabulatori sono probabilmente stanchi, neanche si sforzano di
camuffare la forma. Perché
non adoprare, a tal uopo, la santissima lingua dei nostri Padri come, motu proprio, suggerisce il lefebvriano
Benedetto XVI? “Lupus
agnum edit” disse il savio lupo all’ingenuo gregge di agnelli, e tutti esclamarono:
meraviglia! Renovatio,
signori, renovatio salmodiate dalle panche del parlamento. Nessuno
obietterà, nessuno ammonirà, nessuno vi accuserà di profanare la nostra lingua
madre, mater omnium virtutum. Insomma,
in un parla-mento tutto è lecito e,
d’altronde, il linguaggio è un organismo pulsante, cangiante nei tempi e nei
modi. E se la classica renovatio diventa sinonimo di “cerchiobottismo”, nulla
di nuovo sotto il sole d’Italia, patria dei Gonzaga e dei Borgia, dei
Machiavelli e dei cicli storici vichiani. Qua non si muore con tutti i
filistei…
Questa
è la terra del Partito Democratico e della “prode” Finanziaria. Pare
necessario sottolineare che, per quanto siano stati concepiti da eccellentissime
menti, gli stessi rientrano nella vile categoria degli strumenti, dei
dispositivi; ciò che, con felice intuizione, i parlanti inglesi chiamano device - e facciamoli contenti gli
anglosassoni, questi tronfi ma lodevolmente sintetici padroni del mondo. Un
partito, una manovra economica sono, per l’appunto, device, nulla più.
Il
rinnovamento, al contrario, è qualcosa che rimanda all’ethos, qualcosa che
mette alla prova gli autori di questi dispositivi. Insomma, renewal is not a mere device. Ah,
quest’inglesi! Agli
autori dobbiamo chiedere di tradurre le loro idee in prospettive affatto nuove,
di sciogliere i ceppi di un passato logoro. Epperò
sembra che il principio-guida dei nostri “cari” onorevoli sia il trasformismo, ben altra cosa
dall’auspicato rinnovamento. Accade tra queste valentissime menti che un
movimento circolare sia confuso per un movimento progressivo. Una vera
disdetta!
Amministrare
e governare con giudizio la res publica
deve essere l’atout per gli eletti dal popolo, ma pare che l’esercizio
parlamentare offuschi la mente di questi onorevoli rappresentanti a tal punto
da persuaderli che essi siano gli eletti del
popolo. E
da questo bizzarro bisticcio di parole, da una vocale aperta e poi chiusa in
malo modo può accadere, come invero accade, che l’interesse collettivo si
confonda incidentalmente in interesse personale. Del
tutto incidentale, ovviamente.
Il
“popolo sovrano” resta l’idea fondativa del vi..[.]oso parlamentare, che opera
sempre e comunque per il bene della collettività, fraternamente. Tocchereste
Caino, voi? In
fondo è nostro fratello, lavora per noi…
Aristide Cherubini Giacoia
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21 giugno 2007
I DS CALANO L'ASSO...
Il
partito democratico chiama, Veltroni risponderà? Sull’autorevolezza e sul
carisma del sindaco di Roma non ci sono dubbi, è lui l’unico leader del
centrosinistra che può far recuperare consenso al melting pot unionista.
Improvvisamente i dirigenti dei Ds hanno capito che così non si va da nessuna
parte, anzi il 17.5% preso alle ultime elezioni, vacilla sotto le scure delle
intercettazioni, del poco peso politico del primo partito della coalizione,
troppo spesso impegnato ad occupare poltrone, e poco sensibile alle aspettative
della sua base. Quindi, vista la situazione complessa, i Ds giocano il jolly
Veltroni, colui che sapientemente ha subito lo strapotere dalemiano all’interno
del partito, ma che ora guarda D’Alema e Fassino come il lupo guarda l’agnello!!!
Quest’accelerazione nella designazione del leader del Pd può avere diverse
chiavi di lettura: si sceglie Veltroni perché questo governo di sopravvivenza
avrà poca vita, e il Pd vuole arrivare pronto alle elezioni (2008?-2009?); ma
l’altro lato della medaglia può essere però molto negativo per la sinistra
visto il trend del calo dei consensi: si rischia di bruciare anche l’unica
carta vincente capace di prevalere sullo schieramento di centrodestra.
Finalmente però i Ds hanno avuto il coraggio di candidare un loro uomo alla
guida del paese, e questa mossa potrebbe stravolgere anche gli assetti della
Casa delle Libertà, perché se così fosse, la candidatura di Berlusconi potrebbe
vacillare, data la sua l’età. La destra senza Berlusconi non vincerà mai, Fini
non ha il carisma del Cavaliere, Casini è ormai in rotta di collisione con gli
alleati. Comunque andrà si profila un’estate bollente, non solo a livello
climatico!!!
pd
ds
veltroni
| inviato da parteattiva il 21/6/2007 alle 14:17 | |
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1 giugno 2007
MORALISTI A CASA NOSTRA...
di
Antonio Bruno ed Emilio Prinzo
Le idee religiose hanno ancora molto impero, più di quanto non si creda da taluni filosofi. Esse possono rendere grande servizio all’umanità. Essendo d’accordo col papa si domina ancora la coscienza di 100 milioni di uomini. (Benito Mussolini, 5 maggio 1929)
A parte il rilievo che quei 100 milioni di uomini sono diventati 1 miliardo, queste parole del Duce suonano ancora molto attuali e bisognerebbe ricordarle a chi ancora ingenuamente pensa che il potere temporale della Chiesa si sia esaurito con l’estinzione dello Stato Pontificio. Del resto se c’è tanta gente che è disposta a credere a vetusti miti giudaici (tipo Adamo ed Eva e il serpente della prima mela) e a formulazioni dottrinali in stile surrealistico - fantascientifico (tipo
la Trinità
e la transustanziazione,sic!) non c’è da meravigliarsi…Certo, ci dicono che siamo una democrazia. In una democrazia funziona che tutte le confessioni religiose sono uguali davanti allo Stato e nessun ordinamento religioso interferisce con le norme dello Stato. Si chiama laicità, e in sua assenza non vi è democrazia.
Ergo
, tecnicamente non possiamo definirci una democrazia in piena regola (tra l’altro se fosse quello della laicità l’unico deficit di democrazia in questo Paese staremmo a posto). Perché non mi si venga a dire che c’è laicità in uno Stato dove esistono cose come l’8 per mille, l’ora di religione nelle scuole, i crocifissi nelle aule pubbliche e dove le gerarchie ecclesiastiche riescono, grazie alla complicità dei partiti-vergogna, cattolici e non, a dettare l’agenda della politica e a dominare i costumi e la morale. Si cerca di imporre l’assolutismo di una morale bigotta, sessuofoba, ipocrita e spesso razzista, che si pretende sia fondata sulla parola di Dio, quando in realtà si tratta della riformulazione fuori contesto di principi enunciati in testi millenari, appartenenti ad una realtà lontana anni luce dalla nostra, riformulazione spesso basata su libere associazioni che farebbero impallidire il miglior Kafka.. Salvo poi guardarsi bene essi stessi dal rispettarla. Così abbiamo preti che predicano vangeli in cui si beatifica la povertà, accanto a ceri elettrici a gettone stile
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, emblema di un business che va dai santuari mariani, agli scandalosi giubilei, al listino prezzi dei vari sacramenti e attività connesse. Tutto questo profittando dell’ignoranza della povera gente. Un business così florido da parte di un ente parassitario e improduttivo richiederebbe quantomeno un adeguata tassazione. Invece
la Chiesa
sottrae ogni anno allo Stato 9 miliardi di euro tra contributi pubblici ed esenzioni fiscali, più 2 miliardi e 250 milioni complessive ai Comuni in termini di esenzione ICI. Metà della finanziaria 2004. Non è meraviglioso? Si predica il “Non uccidere” dimenticandosi che il Catechismo giustificava la pena di morte fino a ieri l’altro, e che la stessa pena di morte è rimasta effettivamente in vigore nel Vaticano fino al secolo scorso. Si condannano l’Illuminismo, il relativismo, lo scientismo e un sacco di altri “-ismi”, in quanto radici dei mali moderni e si rivendicano le radici cristiane del moderno pensiero democratico e scientifico, quando in realtà qualsiasi persona che conosca un po’ di storia sa che è l’esatto contrario, e cioè che
la Chiesa
è stato un freno al progresso umano e scientifico, e lo è ancora oggi, perché non c’è molta differenza tra il condannare l’evoluzionismo e l’eliocentrismo e scagliarsi contro la ricerca sulle staminali. Si condanna il narcotraffico, ma si seppellisce Enrico De Pedis, noto capo della Banda della Magliana, omicida e narcotrafficante, nella cripta della Basilica di Sant’Apollinare, un privilegio che, secondo il diritto canonico spetta solo al Pontefice, ai cardinali e ai vescovi. Si biasima la corruzione, ma non fu proprio lo IOR a smistare la maxitangente Enimont? Eh, già, lo IOR…Che dire dello IOR, la banca delle meraviglie, l’unica banca in Europa a non aderire alle norme antiriciclaggio, un collettore di tutta la sporcizia di questo mondo, al centro di tante tra le vicende più oscure di questo Paese…Che dire di Calvi, Sindona, Marcinkus, Gelli Ortolani? Tutti esempi di moralità? Eppure nessun cardinale si è mai indignato per gli strani rapporti finanziari tra l’Ambrosiano e lo IOR…Che dire, “Beati i poveri”… Ebbene, nonostante tutto questo, non appena qualcuno solleva un minimo di critica si scatena un finimondo, appena qualcuno che ha un po’ di senso dello Stato invoca la laicità si tirano fuori sciocchezze letterarie tipo ”laicismo”, “anticlericalismo”, “stalinismo” ecc., i potentati di turno come cagnolini stanno sempre schierati a difesa di Santa Romana Chiesa e quasi mai si spende una parola sul merito della questione. Ovviamente con la complicità del solito giornalismo viscido e ossequioso e di personaggi come Vespa, che si divertono a mandare in onda puntate sulla Madonna di Fatima e il compleanno del Papa, mentre per vedere rai educational bisognerebbe svegliarsi alle 5 del mattino. Questa è l’Italia della doppia morale, una per la gente, l’altra per chi la detta. Gli italiani hanno delegato la propria coscienza morale alla Chiesa, perché forse è più comodo così, è sempre meglio giudicare gli altri che guardarsi dentro. In un periodo di crisi sociale, come quello che stiamo attraversando, i poteri forti tendono sempre di più alla difesa dei propri ruoli, da un lato la politica, dall’altro
la Chiesa
, da un altro ancora gli industriali, uniti nel nome dell’autoconservazione del potere; noi cittadini siamo l’esercito dei vari poteri, ci schierano per “combattere” finte guerre ideologiche che hanno come unico obiettivo la sopravvivenza ed il rafforzamento di un potere sempre più marcio.
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