15 settembre 2008
SICURO DI ESSERE UN CITTADINO LIBERO?
Cercare
di fare un’analisi lucida sulla questione “sicurezza” in Italia non è semplice
data la lobotomizzazione mediatica delle masse in atto. I media italiani
dipendono dal ministero della finzione. Pensare autonomamente è ormai divenuto
un lusso (o un demerito) per pochi. Come già ampiamente sostenuto in precedenti
post, dopo l’ondata mediatica sull’emergenza sicurezza, finalmente si dirà, il
mago Berlusconi ha incantato nuovamente gli italiani. Sono due mesi che non ci
sono più stupri, omicidi, rapine, pizzo ecc…L’Italia è improvvisamente
rinsavita. Mi chiedo provocatoriamente quando inizierà la nuova serie di “Come
Cogne, più di Cogne”, il miglior programma televisivo per distrarre gli
italiani… Vespa e Mentana sono pronti. Ma
è davvero così o l’Italia che ci propinano i media non ha riscontro nella
realtà? Vi siete mai chiesti cosa sappiamo davvero di ciò che accade in Italia?
Sarà forse che la manipolazione dell’informazione mira a creare l’humus adatto
dove far crescere un popolo che non deve porsi interrogativi ? Verità e chimere
in questa società si confondono…
L’essere
sicuri è ben altra cosa dal sentirsi sicuri. La percezione qui gioca un ruolo
fondamentale, ed è proprio su questo che punta l’imbonitore Berlusconi. Io sono
sicuro quando lo Stato mi garantisce attivamente e passivamente la tutela dei
miei diritti fondamentali. Se lo Stato non riesce più ad esercitare il suo
potere di imperio sui consociati, allora non c’è più spazio per i diritti e i
doveri. Si ritorna all’homo homini lupus. Del resto ci sono tutte le condizioni
affinché ciò si realizzi: impunità, affermazione di modelli comportamentali
basati sulla prevaricazione ad ogni costo, mafie di stato. "Si dirà, serve un uomo forte al governo". E
chi se non il debole può essere l’agnello sacrificale dato in nome della
sicurezza e dell’uomo forte? Chi se non coloro che non possono esercitare pressioni politiche (lobbing) può essere
destinatario di provvedimenti per rendere sicura la vita degli italiani? Oggi il debole si chiama extracomunitario,
prostituta, lavoratore onesto. Domani potrà chiamarsi semplicemente cittadino, giacché
la strada che porta al dispotismo vede
in lui un ostacolo, o almeno così era prima della narcotizzazione delle
coscienze civili. Probabilmente gran parte degli italiani non opporrebbe alcuna
resistenza. Prendete pure i nostri diritti non abbiamo che farne sarebbe la
risposta.
State
attinte a non cadere in facili conclusioni.
Il
dispotismo può manifestarsi anche sotto mentite spoglie. Suvvia, la politica in
Italia è televisione. Ciò che appare non è. Bisogna chiedersi però, cosa hanno
pagato per la libertà le generazioni che attualmente vivono quest’Italia?
Sentiamo nostre le esigenze che portarono alla costituzione democratica? Sentiamo ancora il bisogno dei nostri diritti
o siamo pronti a cederli al primo burattinaio di turno? Possiamo con
“sicurezza” affermare che i diritti di cui godiamo oggi siano saldamente
acquisiti?Dobbiamo sperimentare la privazione della libertà prima di poter darle
il valore che le spetta? Oggi non c’è
più la dittatura che studiamo nei libri di storia. Quelle forme così sfrontate
non servono, sono controproducenti, sono destinate a finire. Oggi basta
controllare l’informazione. E’ questa sorta di via di mezzo tra la democrazia e
la dittatura che impedisce agli italiani di rivendicare i propri diritti e di
temere per essi.
Conoscere
l’interlocutore è di primaria importanza nei rapporti di fiducia. Gli italiani
conoscono i propri politici?
L’inganno
in Italia si realizza grazie alla mancanza di memoria storica: la continua e
vergognosa rivalutazione storica del fascismo sta privando gli italiani dei
necessari punti fermi della democrazia. La libertà non è negoziabile.
Ritornando
alla questione sicurezza, che dire dell’inutilità dei militari presenti nelle
nostre città, sembrano degli apprendisti poliziotti. Soldi buttati, niente
altro. Ignoravo che i problemi maggiori in Italia fossero legati
all’accattonaggio, alle risse da bar o al gravissimo problema dei
graffitari!!!
I
militari in strada salutati con orgoglio dai sindaci sceriffi? Poca sostanza ma
molto effetto, colpiscono il cittadino e lo fanno sentire più sicuro. Non
importa poi se la polizia non ha la benzina per le macchine, le cancellerie dei
tribunali sembrano dei bazar, o che per
intraprendere un’attività economica bisogna pagare l’addizionale locale alle
varie mafie…( pizzo o tangente politica per me sono la stessa cosa) Ma si sa, lo spot sulla sicurezza rende molto
di più di un’effettiva sicurezza. La certezza della pena fa paura a troppi
politici. Meglio tagliare 400 milioni di euro alle forze dell’ordine e collocare
3000 militari nelle città. Il governo con una mano taglia i fondi e con l’altra
inganna. Basta poco per ingannare un popolo narcotizzato.
Tra
l’essere e l’apparire questo governo, subdolamente, ha optato per la seconda
scelta.
Io
mi sento sicuro che di questo passo
dovrò prendere qualche lezione di disonestà per sperare in un futuro
lavorativo decente. Almeno questa sicurezza la politica me l’ha data. E di
questi tempi non è poco…
| inviato da parteattiva il 15/9/2008 alle 14:40 | |
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