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" GLI UOMINI PASSANO, LE IDEE RESTANO. RESTANO LE LORO TENSIONI MORALI E CONTINUERANNO A CAMMINARE SULLE GAMBE DI ALTRI UOMINI"
"Basta ai giovani contestatori staccarsi dalla cultura, ed eccoli optare per l’azione e l’utilitarismo, rassegnarsi alla situazione in cui il sistema si ingegna ad integrarli. Questa è la radice del problema: usano contro il neocapitalismo armi che in realtà portano il suo marchio di fabbrica, e sono quindi destinate soltanto a rafforzare il suo dominio. Essi credono di spezzare il cerchio, e invece non fanno altro che rinsaldarlo."- Pier Paolo Pasolini
Libri Consigliati
Il Crepuscolo degli idoli di F. Nietzsche
L'unico e la sua proprietà di M. Stirner
Cose di Cosa nostra di Giovanni Falcone e M. Padovani
Poteri forti di Ferruccio Pinotti
La Israel lobby e la politica estera americana di J.J. Mearsheimer e Stephen M. Walt
L'Anticristo di F. Nietzsche
Fratelli d'Italia di Ferruccio Pinotti
Roghi Fatui di Adriano Petta
Le vie infinite dei rifiuti di Alessandro Iacuelli
1984 di George Orwell
Una teoria della Giustizia di John Rawls
"Combattere e vincere 100 battaglie non è prova di suprema eccellenza, la suprema bravura consiste nel piegare la resistenza del nemico senza combattere" -Sun Tsu-

 
 
 



"In Sicilia, per quanto uno sia intelligente e lavoratore, non è detto che faccia carriera, non è detto neppure che ce la faccia a vivere. La Sicilia ha fatto del clientelismo una regola di vita. Difficile in questo quadro, far emergere pure e semplici capacità professionali. Quel che conta è l'amico o la conoscenza per ottenere una spintarella. E' la mafia, che esprime sempre l'esasperazione dei valori siciliani, finisce per fare apparire come un favore quello che è il diritto di ogni cittadino". -Tratto da Cose di Cosa nostra di Giovanni Falcone e Marcelle Padovani-
"Non vi è dubbio che la televisione sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. Il giornale fascista e le scritte su cascinali di slogans mussoliniani fanno ridere. Il fascismo, voglio ripeterlo,non è stato sostanzialmente in grado nemmeno di scalfire l'anima del popolo italiano: il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e d'informazione, non solo l'ha scalfita, ma l'ha lacerata, violata, bruttata per sempre".- Pier Paolo Pasolini
PARCO NAZIONALE DEL CILENTO E VALLO DI DIANO
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26 settembre 2007
MAFIA DI STATO
A 27 anni
dall’introduzione del 416 - bis nessuno più
(teorie dellutriane del “Mafia way of life” a parte) si sognerebbe di
negare l’esistenza del fenomeno mafioso, come un tempo accadeva.Una piaga
intollerabile che soffoca lo sviluppo sociale ed economico di metà del nostro
territorio,e falsa in partenza l’economia nazionale e globale.Un esecutivo di
un Paese che si suol definire civile e democratico non dovrebbe avere
esitazione nell’ inserire la lotta generalizzata alla criminalità organizzata
tra i primi e fondamentali punti della propria agenda di governo. In un Paese
veramente civile probabilmente si proclamerebbe lo stato d’emergenza. Eppure in
Italia da decenni si susseguono Governi che tacitamente inducono a convivere
con il fenomeno mafioso, come se esso non esistesse o come se non fosse un
problema della politica ma di esclusivo appannaggio della Magistratura e delle
forze dell’ordine. La volubilità dell’opinione pubblica, assuefatta agli strali
anestetici dell’informazione di regime, fa il resto. La Mafia non è un problema di
mero ordine pubblico, questo lo sanno anche i gatti, ma i nostri politici non si
sforzano di presentare il problema in termini diversi,in quelle rare occasioni
in cui se ne discute, e cioè quando qualcuno spara e ci scappa il morto. Si
parla continuamente di economia, di tasse, di occupazione, etc., ma mai un
cenno al fatto che metà del territorio nazionale è in mano alle mafie, che metà
della nostra economia è in nero, che al sud è praticamente impossibile svolgere
attività d’impresa e che le organizzazioni criminali “fatturano” ogni anno una
somma su per giù corrispondente a quattro volte la finanziaria 2007. Ai nostri
politici tutto questo sembra non interessare. C’è chi considera prioritario
riformare le pensioni, chi approvare i Dico, chi modificare la legge 30, la
lotta alla mafia sembra quasi un problema secondario, non impellente. Per i
magistrati in terra di Mafia fare il proprio dovere è diventato quasi impossibile. Confindustria promette
l’espulsione agli imprenditori che pagano il pizzo. Ma cosa fa lo Stato per
proteggere le vittime del racket? Pino Masciari, uno dei pochi imprenditori ad
aver denunciato il sistema, vive da 10 anni come un desaparecido insieme alla
sua famiglia e gli è stata persino sottratta la scorta. Tant’è che trova
addirittura difficoltà a testimoniare nei processi. Il senatore a vita Emilio
Colombo tramite la scorta alimentava un traffico di cocaina. Lui si che ne
aveva davvero bisogno… Chi può avere il coraggio di denunciare sapendo di non
poter contare sul sostegno delle istituzioni?Per quanto tempo ancora
tollereremo che i Dell’Utri, i Cuffaro, gli Andreotti siedano comodamente sulle
loro poltrone? E’ pur vero, mala tempora
currunt,e il degrado morale di questa classe dirigente induce a
chiedersi se davvero sia possibile
cadere più in basso di così. Ma dopo 5 anni di Forza Mafia al Governo era
lecito aspettarsi qualcosa di più che la nomina a Ministro della Giustizia di un
testimone di nozze di uno stretto
collaboratore di Provenzano e di due pregiudicati per reati contro lo Stato e la P.A. nella commissione
antimafia. Del resto il fantomatico programma di Governo dell’Unione parla
della lotta al crimine organizzato come “priorità assoluta”e tra le tante cose
si propone di :” recidere il patto scellerato criminalità organizzata - politica
- impresa, perseguendo senza esitazioni contiguità e collusioni con il sistema
mafioso”. Invito a punzecchiare con decisione nelle sedi opportune i despoti di
casa nostra per chiedere il rispetto del programma di Governo nel punto “Lotta al crimine organizzato”. E’
giunto il momento di smetterla di chinare il capo, di chiudere gli occhi di
fronte all’ingiustizia e al malaffare e di rapportarci con deferenza a questi
politicanti di basso profilo.Chiedere una politica senza compromessi con il
malaffare non è chiedere la luna. O forse non lo sarebbe se non fossimo in
Italia…
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